ATTIVITÀ SOCIALI 2013



Pedalata collettiva a Udine
per i diritti di ciclisti e pedoni


 


Con la partecipazione di diverse decine di ciclisti si è svolta venerdì 15 marzo a Udine la "pedalata collettiva" organizzata dal comitato Mobicittà (formato in collaborazione da WWF, Legambiente, ALPI e FIAB aBcitUdine) per sensibilizzare opione pubblica ed istituzioni sulla necessità di iniziative atte a tutelare i diritti di ciclisti e pedoni. I partecipanti si sono soffermati in alcune punti della città, chiedendo all'amministrazione comunale di proporre alcune modifiche sui limiti di velocità, e nello specifico di portare il limite di 30Km/h in tutte le zone residenziali, modifica che porterebbe al dimezzamento degli incidenti gravi e mortali ai ciclisti, facendo aumentare al contempo di appena il 3% i tempi di percorrenza di quelle zone per gli automobilisti.

Che si debba intervenire subito e con la massima decisione è ormai sotto gli occhi di tutti. Basti dire che solo per lo scorso febbraio, le cronache raccontano di tre ciclisti e due pedoni uccisi in scontri con automobili, uno dei quali nella città di Udine. La nostra è una regione in cui le strade fanno decine di morti all'anno (84 morti nel 2011, di cui 11 pedoni) e migliaia di feriti (quasi 5000 nel 2011, secondo i dati Istat, di cui ben 389 pedoni); a denunciarlo è Mobicittà, il comitato udinese che riunisce WWF, Legambiente Udine, A.L.P.I., Fiab - aBicitUdine e singoli cittadini nella promozione della mobilità sostenibile.
Se l'attenzione alle regole e la prudenza sono responsabilità di tutti, gli utenti deboli, cioè ciclisti e pedoni, fanno maggiormente le spese di una distrazione o del mancato rispetto di limiti di velocità e segnaletica. Eppure, sono proprio loro a ridurre, con la loro scelta di mobilità sostenibile, il traffico e l'inquinamento ormai insostenibili delle nostre città e dei nostri paesi.
Inoltre, una città con più ciclisti e pedoni è una città più bella e più sicura. La politica ha il dovere di fare scelte che li tutelino, nell'interesse della collettività, mentre tutti gli utenti della strada devono essere messi di fronte alle proprie responsabilità. Velocità oltre i limiti, distrazione, guida in stato di ebbrezza, persino automobili lasciate in divieto non sono piccole trasgressioni che può commettere chiunque, ma veri e propri pericoli mortali che possono distruggere la vita di una persona.
È necessaria maggiore severità da parte delle istituzioni e maggiore responsabilità da parte di ognuno, oltre a politiche di sostegno alle varie forme di mobilità sicura e sostenibile (bicicletta, piedi, trasporto pubblico).

Il successo dell'iniziativa è testimoniato anche dal modo in cui la stampa ha seguito e raccontato la manifestazione. Per approfondire vi mettiamo a disposizione un breve compendio di quanto pubblicato.



Una parte dei ciclisti





La nostra rappresentanza



 Guarda la galleria fotografica della manifestazione (dal Messaggero Veneto)
 







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