ATTIVITÀ SOCIALI 2013



MARCIA LUNGO LA TRATTA FERROVIARIA
 partenza dalla piazza di Laipacco

 


Domenica 27 gennaio 2013 alle ore 12, con partenza dalla piazza di Laipacco, si è tenuta una marcia dimostrativa lungo la tratta interrata della ferrovia di Udine. Sono state invitate le autorità a cui è stato mostrato il percorso della tratta che attualmente è sottoutilizzata e su cui vorremmo venissero spostati i treni, soprattutto i merci, che ora assediano il nostro territorio. Lo smantellamento dei 5 passaggi a livello (via don Bosco - via Cividale - via Pola - via del Bon - via Buttrio) consentirebbe finalmente la riunificazione della nostra città e la riqualificazione degli spazi attualmente occupati dai binari.
Circa 500 persone hanno partecipato alla marcia per la chiusura dei passaggi a livello nella città di Udine. Numerosi i gruppi ambientalisti, di difesa del territorio e di valorizzazione della cultura locale, indici di un problema sentito e non più procrastinabile.



La partecipazione dell'ALPI alla marcia


A riguardo è stata anche intrapresa una petizione popolare rivolta al Sindaco di Udine e al Presidente del Consiglio Regionale F.V.G in cui si chiede:

  1. Che a Udine siano eliminati i passaggi a livello di Via Cividale, Via Buttrio, via del Bon e Viale Vat.
  2. Che immediatamente i treni merci vengano deviati sulla esistente tratta più orientale che scorre in trincea e che è sottoutilizzata.
  3. Che la tratta ferroviaria eliminata sia trasformata in pista ciclabile.
  4. Che i terreni rimasti liberi nei pressi dell’ex linea ferroviaria, restino ad uso pubblico divenendo anche orti urbani.

Da anni i cittadini di Udine, e in particolare quelli residenti nei pressi delle linee ferroviarie in questione, chiedono attenzione ai problemi creati loro dal transito di oltre trecentocinquanta treni alla settimana. Si tratta di treni passeggeri e treni merci che in molti casi trasportano anche materiali pericolosi come il GPL (ricordiamo Livorno...). Inoltre, a causa delle ripetute chiusure dei passaggi a livello, oltre alle auto, i ciclisti e i pedoni, restano bloccati, a volte anche per un quarto d’ora: autoambulanze,  macchine della polizia, i mezzi dei pompieri, gli autobus urbani e le autocorriere extraurbane. Non ultimo si evidenzia che le molte auto ferme con il motore acceso provocano inquinamento acustico e da polveri sottili.



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