STUDI E RICERCHE
INTERFERENTI ENDOCRINI:
NON SI PUÒ PIÙ RINVIARE LA PREVENZIONE
Gli Interferenti Endocrini (EDC,
Endocrine Disrupting Chemicals), sono contaminanti ambientali che
alterano la funzione del sistema endocrino, legandosi come “agonisti” o
“antagonisti” ai recettori di vari ormoni, ad esempio a quelli degli
ormoni sessuali o degli ormoni tiroidei. I più comuni problemi sono
rappresentati da difficoltà di apprendimento, grave disturbo da deficit
di attenzione, problemi cognitivi e di sviluppo del cervello, problemi
di sviluppo sessuale, femminilizzazione del sesso maschile e
androgenizzazione del sesso femminile, sterilità, obesità, diabete,
vari tipi di tumore, patologie scheletriche, menopausa anticipata,
malattie autoimmuni.
I più conosciuti sono quelli che respiriamo e che derivano dall’inquinamento atmosferico: gli idrocarburi policiclici aromatici, che possiamo trovare nei gas di scarico, nel fumo di sigaretta ma anche carne alla griglia o negli alimenti affumicati; il benzene rintracciabile sempre nel gas di scarico e nelle sigarette e nell’incendio di boschi e residui agricoli; la diossina
creata dalla combustione di rifiuti, soprattutto plastici: è uno dei
Edc più temibili in quanto può contaminare anche prodotti alimentari,
ad esempio i più esposti al rischio sono il burro d i pesci grassi,
come quello azzurro e il salmone, il latte e i suoi derivati.
Per questo motivo è importante
ridurre al più presto l’inquinamento atmosferico attraverso dei piani
di mobilità sostenibile, di controllo delle ciminiere, di risorse
energetiche eco-combatibili. Come abbiamo dimostrato nei nostri studi
europei (HESE ed HESEINT) e italiani (CCM) sull’inquinamento
atmosferico, i più esposti sono i bambini, sia perché il loro organismo
è in sviluppo, sia perché il loro metabolismo è molto maggiore di
quello di un adulto. Per esempio un bambino introduce 5/10 volte più
aria nei polmoni rispetto ad un adulto.
Almeno nella nostra Regione si
potrebbe predisporre un piano di mobilità del traffico non limitato
solo ai centri urbani, ma che comprenda almeno la parte più trafficata
della Regione, puntando sul trasporto pubblico, piste ciclabili, car
sharing e facilitazioni per i pedoni. È stato calcolato che per
ogni euro investito se ne ricaverebbero 10 di risparmio sulla salute,
senza considerare l’impatto in vissuto di gravi malattie croniche e
tumorali, come quelle riportate sopra.
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Progetto europeo HESEint: ricerca delle
microalterazioni bronchiali sul condensato del respiro nei bambini udinesi
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