ATTIVITÀ SOCIALI 2012


GITA CULTURALE IN VAL D'ARZINO


Domenica 23 settembre il nostro socio Primo ha organizzato una camminata culturale nella valle dell’Arzino, che ha toccato varie località interessanti, come il Troi di Meni (sentiero di Domenico)  che si snoda per circa 2 km attraverso alcuni degli ambienti più caratteristici di questa parte del Friuli. Partendo dalla confluenza tra il Tagliamento e l’Arzino, progressivamente colonizzata dalla tipica vegetazione di greto, siamo giunti al castello di San Giovanni adagiato sul crinale del rilievo che sovrasta Flagogna. L’itinerario ha  toccato ambienti come prati e piccoli appezzamenti a coltivo, ultimi esempi di una agricoltura tradizionale che qui ancora resiste apparentemente incurante delle leggi che regolano l’economia. Per tutta l’escursione siamo stati accompagnati dall’ideatore del percorso, il signor Giandomenico e dal sindaco di Forgaria, Pierluigi Molinaro.
Ci ha colpito vedere che il Tagliamento, ultimo fiume dell’Europa occidentale non antropizzato, è seguito, invece che dalle nostre strutture pubbliche, dagli studiosi dell’Università di Berlino, che da diversi mesi seguono la portata delle acque, l’erosione delle rive, lo spostamento delle ghiaie.
Il pomeriggio ci siamo recati a Pielungo a visitare il Castello Ceconi.
Giacomo Ceconi nacque a Pielungo il 29 settembre 1833 da una famiglia umile. Nel 1851, quasi analfabeta,  partì per Trieste, allora florido porto dell’impero austriaco. Studiando alle scuole serali imparò disegno geometrico e percorse tutti i gradini dell’attività edile (manovale, muratore, capomastro, capocantiere, impresario), ottenendo dei lavori di particolare importanza: nel 1857 ottenne la dirigenza dei lavori della ferrovia Klagenfurt-Maribor, poi quella delle ferrovie in Croazia, Carinzia e Ungheria. Ancora oggi, percorrendo la ferrovia della valle dell’Isonzo, si possono vedere i tunnel con le lapidi dell’impresa Ceconi. In tutte queste opere dimostrò tale perizia e senso di responsabilità,  tanto da essere nominato “Graf von Langfuss” (Conte di Pielungo) dall’imperatore d’ Austria Francesco Giuseppe, del quale era divenuto suddito. Nel 1890 iniziò a proprie spese  i lavori della strada che poneva termine all’isolamento secolare della sua valle e che, alla caduta dell’Austria, dedicò alla  Regina d’ Italia Margherita. La strada, ricavata scavando la roccia del monte Clapiet, fu realizzata in soli due anni, due anni prima dei termini previsti. Poiché dava grande importanza all’istruzione, costruì a proprie spese anche le scuole delle frazioni del suo comune e pagò in anticipo i maestri per 10 anni, perché istruissero i poveri bambini della vallata. Prima di essere adibito a castello era la casa natale di Giacomo Ceconi, con annesse stalle e abitazioni varie; solo dopo aver ottenuto il titolo nobiliare trasformò queste abitazioni nell’attuale castello. La visita del castello ci è stata illustrata dal sindaco di Vito d’Asio, Vincenzo Manelli.



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