EMERGENZA CORONAVIRUS

Segnali incoraggianti nella lotta al Coronavirus

Anche in questo dodicesimo aggiornamento settimanale forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Il  report non vuole  sostituire  il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, che invito a consultare all’indirizzo https://www.protezionecivile.fvg.it/it/la-protezione-civile/eventi/informazione-coronavirus.

Per chi lo desiderasse, giovedì 21 e 28 maggio, il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110 del digitale terrerestre, alle ore 20.45. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

PERCHÈ UN VIRUS PIÙ AGGRESSIVO CAUSA MENO EPIDEMIE DI UNO PIÙ DEBOLE

Più il virus è aggressivo, più causa epidemie di modeste dimensioni, sia perché elimina la fonte del suo “sostentamento”, cioè l’organismo umano (il virus è un parassita), sia perché chi sta male tende a isolarsi e a bloccare la trasmissione del contagio. Questo è successo con il virus Ebola, ma non con il Corona, che essendo meno aggressivo permette una maggiore diffusione tra le persone, specialmente per merito degli asintomatici o degli ammalati lievi.

IL CIBO TRASMETTE IL VIRUS?

No, ma lo trasmettono le mani con le quali tocchiamo il cibo. Tipica l’esperienza di una mensa tedesca in cui diversi commensali si sono infettati con il passaggio di una saliera. Per questi motivi nei ristoranti o nelle manifestazioni dovremo dire addio a buffet, uso promiscuo di olio e aceto, noccioline e patatine servite insieme all’aperitivo.

È VERO CHE SARÀ DISPONIBILE A BREVE UN VACCINO?

I ricercatori della ditta Moderna hanno comunicato che la prima fase della sperimentazione sugli umani sta andando bene, con una forte produzione di anticorpi contro il Corona. Se i risultati saranno confermati nelle prossime settimane o mesi, in autunno o al massimo in gennaio il vaccino potrebbe essere disponibile in milioni di dosi. Da segnalare che il vaccino non utilizza le particelle virali, ma solo il materiale genetico del virus, per cui darà minori effetti collaterali e maggiore efficacia

COSA SONO LE POLMONITI “SIMIL COVID”?

Sono delle polmoniti che alla radiografia e alla TAC sono simili a quelle da Corona, ma il tampone è negativo, mentre la ricerca del virus nei bronchi è positiva. In breve, sarebbero delle infezioni da Corona in un organismo che sa difendersi bene, ma che riescono a dare lo stesso la malattia, in genere tardiva.

CI SI PUÒ INFETTARE ALL’APERTO?

Il rischio è molto basso, perché le particelle virali vengono diluite dall’aria. Una ricerca cinese su 7.300 contagi ha documentato un solo caso d’infezione a seguito di una lunga chiacchierata tra 2 persone senza mascherina.

PERCHÈ SI STA METTENDO IN DISCUSSIONE IL RUOLO DEI TAMPONI

Man mano che si accumula esperienza, emergono nuovi dati. Uno studio USA ha evidenziato che se il tampone viene eseguito al 5° giorno dall’infezione, ha il 38% di possibilità di essere falsamente negativo, mentre se eseguito all’8° giorno i falsi negativi si riducono al 20%. Per questo motivo gli autori dello studio consigliano di eseguire i tamponi all’ottavo giorno dall’inizio dei sintomi e non al terzo, come consigliato dal Ministero per la Salute.

IN QUALI PATOLOGIE BISOGNA PORRE ATTENZIONE DURANTE L’EPIDEMIA DI CORONA

Tutte le patologie croniche sono a rischio, in particolare: patologie cardiovascolari come ipertensione arteriosa complicata, una storia di ictus o di malattia coronarica, chirurgia cardiaca, insufficienza cardiaca stadio III o IV;  diabete insulino-dipendente mal controllato o complicazioni del diabete ; broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e asma medio o grave mal controllato; insufficienza renale cronica, specie se in dialisi; tumori specie se in trattamento; malattia autoimmune o autoinfiammatoria, come la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la vasculite o le miopatie infiammatorie;  cirrosi allo stadio B o C; obesità importante (BMI >40).Anche se non sono patologie, vanno aggiunte età superiore a 70 anni e gravidanza al terzo trimestre.

GLI OBESI SONO PIÙ A RISCHIO DI COMPLICANZE?

Nel nostro organismo vi è un bilanciamento tra grassi e sistema immunitario: quando i primi aumentano, si crea uno sbilanciamento con un’alterata risposta immunitaria, che alla fine produce un’infiammazione dell’organismo, che aumenta ancor di più in occasione delle infezioni, come quella da Corona.

PERCHÈ È RISCHIOSO RIAPRIRE LE SCUOLE?

Come tutti i luoghi chiusi dove si raccoglie della gente, le scuole sono a maggior rischio di diffusione del Corona, anche se i bambini sono a minor rischio di ammalarsi, ma trasmettono lo stesso l’infezione agli adulti e soprattutto agli anziani. In occasione della prevedibile riapertura settembrina, si potrebbe adottare il “modello Danimarca”, che ha adottato il metodo delle “bolle” che ho illustrato nel report precedente. In pratica i bambini vengono divisi in piccoli gruppi e stanno sempre tra di loro, evitando contatti con altri gruppi. Il razionale è di avere sotto controllo i piccoli gruppi e di bloccare immediatamente la comparsa di focolai.

GLI AMMALATI STANNO CALANDO PERCHÈ IL VIRUS SI STA INDEBOLENDO?

Probabilmente con il tempo – per merito del nostro sistema immunitario – il virus raggiungerà una situazione di saprofitismo con il nostro organismo, come succede nei pipistrelli. Per ora il merito è delle misure preventive e della vita all’aria aperta, nella quale il virus viene diluito e sottoposto all’azione dei raggi ultravioletti, che sono dei potenti disinfettanti.