Vaccini, un cerotto contro il Coronavirus
Per rispondere alle domande che ci vengono poste sul Coronavirus, abbiamo deciso di riprendere la pubblicazione del report, che pensiamo di fare a cadenza mensile, a meno di importanti sviluppi nella malattia. Forniremo notizie pratiche sull’infezione, basate su studi scientifici rigorosi. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, venerdì 3 dicembre, il dott. Mario Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 19.30 e in replica alle 22.15. Si parlerà anche di terapia delle malattie respiratorie, con dimostrazione pratica. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli anticipatamente a: studio@mariocanciani.com.
COSA SIGNIFICA LA SIGLA “OMICRON” PER LA NUOVA VARIANTE?
A maggio scorso, l’OMS ha deciso di non chiamare più le nuove varianti in base al luogo della scoperta, ma con le lettere dell’alfabeto greco. Per esempio la prima variante, quella inglese, è diventata alfa. A questo punto, la nuova variante avrebbe dovuto chiamarsi Nu (che si dovrebbe pronunciare niu, facendo confusione con new). Si è passati alla lettera successiva, che doveva essere la xi, ma qui c’era il problema dell’omonimia con il presidente cinese, per cui si sono saltate 2 lettere e si è arrivati alla quindicesima, appunto omicron.
LA VARIANTE OMICRON È PIÙ PERICOLOSA DELLE ALTRE?
A dispetto dell’allarmismo di questi giorni, dai dati che disponiamo è emerso che la nuova variante è più contagiosa, ma meno cattiva delle altre: dà sintomi più lievi, meno ricoveri e meno casi gravi. Può essere diagnosticata con i comuni test molecolari, causa focolai più piccoli della variante delta. Sembra anche che i vaccini in uso ci proteggano, ma se anche così non fosse in 3 mesi potremmo avere un nuovo vaccino contro di essa.
PERCHÈ IL FRIULI VENEZIA GIULIA È STATA LA PRIMA REGIONE A FINIRE IN ZONA GIALLA?
Si sono sommati (1) le manifestazioni no vax, particolarmente frequenti a Trieste, (2) la vicinanza con Slovenia, Croazia e Austria, dove i numeri della pandemia sono peggiori, (3) la bassa percentuale di vaccinati, minore che nel resto d’Italia, (4) la maggior percentuale di anziani.
QUALI SONO I VACCINI RICONOSCIUTI?
L’UE riconosce la validità dei vaccini Pfizer, Moderna, Astra-Zeneca e Johnson &Johnson. Anche altri vaccini, prodotti su licenza Astra-Zeneca, sono riconosciuti: Covishield, R-Covi, Fiocruz. Il più comune vaccino nell’Europa dell’Est – lo Sputnik- e dell’Asia -il Sinovac- non sono stati accettati dall’UE per la scarsa documentazione medica fornita e perché non è stato permesso ai delegati UE di visitare i rispettivi laboratori.
SI PUÒ QUANTIFICARE L’EFFICACIA DEL VACCINO?
Secondo una ricerca appena pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, tra l’inizio della campagna vaccinale e giugno 2021 il vaccino avrebbe risparmiato 12.100 morti, con un intervallo statistico tra 6.600 e 21.000. Altre proiezioni dicono che i morti risparmiati sarebbero 33.500. Nello stesso periodo i morti in Italia per Covid sono stati 56.000. i vaccinati con almeno 2 dosi se si ammalano hanno un minor rischio di finire in terapia intensiva e di trasmettere il virus ad altre persone.
SIAMO SICURI DEL VACCINO COVID?
Pur essendo stato licenziato in tempi brevi (ma gli studi erano già a buon punto per altri tipi di virus), bisogna anche dire che per ora è il vaccino più somministrato al mondo, con oltre un miliardo di dosi. Su circa 300 segnalazioni, per ora i casi mortali possibilmente correlati sono molto pochi e impallidiscono confrontando i morti in Italia per patologia comuni: 25 per reazioni a farmaci, 30 per reazioni a cibo, 25 per punture da insetti, 3.000 per incidenti della strada.
CHE SENSO HA VACCINARE I BAMBINI?
Dopo Cina e USA, anche l’UE ha deciso di autorizzare il vaccino tra i 5 e gli 11 anni. Il vaccino Pfizer ha dimostrato di essere sicuro, con pochi effetti collaterali e di produrre un’ottima risposta anticorpale, merito del fatto che il sistema immunitario dei bambini è più efficiente. Il dosaggio sarà del 30% rispetto a quello dell’adulto (10 microgrammi invece di 30), la tempistica la stessa dell’adulto (2 dosi a distanza di 3 settimane l’una dall’altra). Anche Moderna ha annunciato buoni risultati, con una dose metà di quella dell’adulto. Anche se i morti tra i bambini dall’inizio della pandemia sono 17, i bambini non sono immuni da sintomi generali, respiratori e cardiaci. Secondo una proiezione USA, un milione di vaccinati tra 5 e a11 anni eviterebbero 58.000 ammalati e 226 ricoveri in quel gruppo d’età. Ricordo che i bambini, come succede per l’influenza, trasmettono più frequentemente i virus respiratori, sia perché mettono in bocca gli oggetti, se li passano tra di loro, si lavano di meno le mani e hanno un sistema immunitario ancora in rodaggio.
COS’È IL “VACCINO CEROTTO”?
L’università del Texas ha proposto “HexaPro”, un cerotto che si applica con un piccolo clic sulla parte superiore del braccio e che è imbevuto di migliaia di microscopici aculei rivestiti da vaccino. Il cerotto ha le dimensioni di 7×7 mm, è di plastica rigida. Oltre ad eliminare la paura e gli effetti collaterali dell’ago, questo tipo di vaccino richiede meno attenzioni per la conservazione, meno personale sanitario per la somministrazione, può essere consegnato tramite corriere o posta o in luoghi impervi tramite drone. Si capisce l’utilità soprattutto per i paesi del terzo mondo.