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Coronavirus, un aiuto dai furetti?

Anche in questo ventinovesimo aggiornamento settimanale forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti, per esempio useremo il termine Corona invece di quello più scientifico di SARS-CoV- 2 per il nuovo tipo di Virus e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare.

Per chi lo desiderasse, giovedì 10 dicembre, il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del Coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

SONO ASMATICA DA MOLTI ANNI, POTRÒ RICEVERE IL VACCINO?

Secondo la scaletta emanata dal ministero gli asmatici, così come le altre malattie croniche, potranno ricevere il vaccino da aprile a giugno. Lo scadenzario proposto – sperando che venga rispettato – prevede primi di febbraio al personale sanitario ed anziani delle case di riposo ed RSA; marzo e aprile per ultraottantenni; maggio e giugno over 60 e malattie croniche; tra luglio e settembre per forze dell’ordine, insegnanti e personale scolastico; da ottobre il resto della popolazione. Verranno somministrate 2 dosi a distanza di 3 settimane.

SE MI VACCINO E SONO ASINTOMATICO OPPURE HO LA MALATTIA IN INCUBAZIONE, C’È QUALCHE RISCHIO?

Non ci sono rischi, anzi si avrebbe un potenziamento della risposta immunitaria, perché alla produzione degli anticorpi stimolata dal vaccino, si aggiungerebbe quella prodotta dal virus selvaggio, cioè quello che causa l’infezione e la malattia. Lo stesso succede per le altre malattie per le quali ci vacciniamo.

ESISTE UN FARMACO SPECIFICO PER IL CORONAVIRUS?

Su una prestigiosa rivista medica internazionale è uscita una sperimentazione con il Molnupiravir, un farmaco che bloccherebbe il Corona entro 24 ore dall’assunzione e che è risultato molto efficace nei furetti, animali che presentano sintomi simili all’uomo. Ora si passerà alla sperimentazione su un piccolo numero di volontari e poi su un numero più grande, comparato al placebo. Oltre che efficace, l’interesse per il nuovo farmaco è dato dal fatto che agisce molto precocemente e sembra che in 24 ore il contagiato non sia più infettivo.

IL CORONA FA CADERE I DENTI?

Già alla prima ondata diversi dentisti avevano segnalato il problema, che ora si è ripresentato in forma più estesa e sembra sia causata da microcoaguli ai vasi dentari, i quali impediscono una corretta ossigenazione del tessuto e alla fine la caduta del dente. Si tratta di una complicanza tardiva che rientra nel “Covid lungo” di cui abbiamo parlato un paio di settimane fa. Un’altra ipotesi – ma secondo noi meno scientifica – darebbe la causa allo stato di tensione al quale siamo sottoposti in questo periodo, con digrignamento dei denti durante il giorno e la notte.

PERCHÉ SI PARLA DI TERZA ONDATA?

Dopo la prima ondata di primavera e la seconda dell’autunno, con l’arrivo dell’influenza avremo maggiori rischi, sia per una sovrapposizione delle infezioni, sia perché l’influenza potrebbe spianare la strada al Corona e quindi causare un aumento dei contagi. Purtroppo né la curva dei contagi, né i comportamenti delle persone ci confortano e non avremo ancora un’inversione di tendenza, com’era successo durante l’estate, con poche centinaia di casi, saliti a 40.000 in 2 mesi.

QUANDO RAGGIUNGEREMO IL PICCO DELL’INFEZIONE?

I decessi che stiamo registrando ora sono la conseguenza dei contagi di fine ottobre/metà novembre. Il virus non si è modificato e la considerevole quota di anziani con problemi di salute spiega la notevole mortalità registrata in Italia, specialmente se comparata con altri Paesi. In base ai dati dei contagi, potremo aspettarci un calo dei decessi tra 2 settimane.

LA SCUOLA È SICURA?

Come abbiamo detto più volte, le lezioni in sé non sono pericolose, purché si adottino le misure preventive come indossare le mascherine, lavarsi le mani, aerare gli ambienti, mantenere la distanza di sicurezza. Il problema è rappresentato dal “prima e dopo” le lezioni, con assembramenti nei trasporti, fuori dalle scuole, nei locali adiacenti alle scuole. In rapporto alla popolazione scolastica, la nostra Regione presenta un dato molto basso di contagi: 48,6 casi ogni 10.000 tra studenti e personale docente e di assistenza. Anche il rapporto tra incidenza negli istituti e nella popolazione generale è basso, con 54,6 casi ogni 10.000 residenti.