EMERGENZA CORONAVIRUS

Coronavirus: bambini, sportivi ed effetti a lungo termine.

Proseguiamo con le nostre informazioni settimanali: anche con il tredicesimo aggiornamento settimanale forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né le quello della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo a consultare all’indirizzo https://www.protezionecivile.fvg.it/it/la-protezione-civile/eventi/informazione-coronavirus.

Per chi lo desiderasse, giovedì 28 maggio, il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 20.45. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

SE I BAMBINI SI AMMALANO MENO DEGLI ALTRI, CHE SENSO HA CHIUDERE ASILI E SCUOLE?

La considerazione è giusta, però bisogna considerare che i bambini, anche se si ammalano meno degli adulti, trasmettono il virus come gli adulti, per cui il problema non è tanto per loro, quando per i familiari e in particolare per i nonni che vengono a contatto con essi. Proprio per quest’ultima considerazione, la prima misura restrittiva da prendere era di chiudere gli accessi e controllare dipendenti e ospiti di case di riposo ed RSA, da dove sono venuti la maggior parte di ammalati e di decessi.

COS’È LA “SINDROME DELLA TANA”?

Il termine è stato proposto da psicologi e psichiatri per spiegare una serie di sintomi, che interessano specialmente bambini e adolescenti i quali, dopo le misure restrittive domiciliari, fanno fatica a riprendere le nomali attività come stare all’aperto, fare attività fisica, riallacciare rapporti con amici e compagni di scuola. Può essere inquadrata in una forma di depressione, quasi sempre lieve ed è consigliato far riferimento a psicologi e psichiatri.

PUÒ ESISTERE UNA IMMUNITÀ PREESISTENTE AL COVID-19?

In una ricerca pubblicata su una delle più importanti riviste mediche internazionali, i colleghi USA hanno visto che il sangue di certe persone, che non erano venute a contatto con il Corona perché prelevato prima del 2018, reagivano in modo ottimale quando veniva messo a contatto con il virus. La spiegazione sarebbe dovuta al fatto i normali Corona umani, quelli che causano il raffreddore, fornirebbero una specie di ombrello protettivo, una reazione crociata nei riguardi del nuovo Corona (Covid-19). Fa piacere constatare che un mese e mezzo fa avevamo dato la stessa spiegazione per giustificare il minor coinvolgimento dei bambini.

SIAMO SICURI CHE GLI ANTICORPI PRODOTTI DAL VACCINO SARANNO PROTETTIVI?

A meno che il virus non muti, sulla stessa rivista internazionale è stato spiegato che gli anticorpi prodotti da chi è guarito sono elevati e specialmente contro i bracci del virus (i cosiddetti spikes), quelli con i quali il virus si attacca alle cellule respiratorie e causa i danni.

COS’È LA SINDROME MULTISISTEMICA DA CORONA?

Ormai ci sono segnalazioni sempre più frequenti sul fatto che il Corona non causa solo problemi respiratori, ma anche a reni, cuore, vasi sanguigni e cervello. Il tutto sarebbe causato, oltre che dal danno diretto da virus, da scarsità di ossigeno e dalla risposta dell’organismo per difenderci, con liberazione di enormi quantità di difese immunitarie e specialmente di citochine.

COSA S’INTENDE PER “MODELLO SVEDESE”?

La Svezia ha deciso di puntare sull’immunità di gregge lasciando libere tutte le attività lavorative, le scuole e gli intrattenimenti. Con questa decisione ora ha il maggior numero di morti in Europa in rapporto alla popolazione: 6.4 morti al giorno per milione di abitanti. Ricordo che per avere l’immunità di gregge bisogna che circa il 70% della popolazione sia venuto a contatto con il virus e produca i relativi anticorpi, in modo che chi non ha avuto contatti risulti protetto.

SI PARLA TANTO DI RICADUTE ECONOMICHE PER LE SCELTE MEDICHE RESTRITTIVE. C’È QUALCHE DATO?

È naturale che le misure preventive abbiano portato a un calo dell’economia, ma confrontando Paesi simili per economia e abitudini che hanno attuato le restrizioni come Norvegia e Danimarca con la Svezia, che non lo ha fatto, è emerso che le proiezioni di caduta del PIL non sono tanto diverse, facendo capire che le scelte di un singolo stato sono di valore limitato perché tutte le economie sono interconnesse, specialmente quelle europee.

PERCHÈ IL CORONA RISCHIA DI LASCIARE PIÙ PROBLEMI NEGLI SPORTIVI?

Secondo una segnalazione della Società Italiana di Pneumologia, i danni prodotti dal Corona sono più evidenti in chi richiede maggiori prestazioni al proprio sistema respiratorio. Per questo motivo l’associazione propone l’istituzione di ambulatori per la rieducazione di polmoni e muscoli del torace a svolgere le funzioni in modo corretto. Inoltre almeno per i primi mesi andrebbero eseguite spirometrie mensili ed ev. TC del torace se non ci fossero miglioramenti.

È DA ATTENDERSI UN AUMENTO DI PAZIENTI CON PROBLEMI RESPIRATORI CRONICI COME CONSEGUENZA DELL’INFEZIONE DA CORONA?

Dopo le prime segnalazioni dei colleghi francesi, che abbiamo riportato qualche settimana fa, ora se ne sono aggiunte altre e sembra che il 30% dei pazienti che hanno avuto una polmonite da Corona, specie se intubati, avrà in seguito problemi respiratori cronici. Il numero non è piccolo e sarà di decine di migliaia di persone, con notevoli ripercussioni, non solo personali, ma anche per la Sanità.